Massimo Falascone Seven
Méliès
2019, Fonterossa FR 02/2018 / Auditorium AUD05219
Méliès
2019, Fonterossa FR 02/2018 / Auditorium AUD05219
1 Parafaragamus 4:53
2 Moving Train 6:20
3 Rubber Head 10:32
4 Homorchestra 7:17
5 Luna Trip 8:54
6 Maquillage 7:28
7 Left Alone / Sirene 10:47
8 Non Impossibile 8:13
Massimo Falascone : saxophones, crackle box, objects, electronics
Giancarlo Nino Locatelli : clarinets, objects
Alessandra Novaga : guitar
Alberto Tacchini : piano, synthesizer, electronics
Silvia Bolognesi : double bass
Cristiano Calcagnile : drums, percussion, glockenspiel
Filippo Monico : percussion, strange objects, soap bubbles
All compositions by Massimo Falascone except “Left Alone” by Mal Waldron
Recorded at Teatro Sant’Andrea, Pisa (IT) on April 15th and 16th 2018 by Griffin Rodriguez
Editing, mixing and mastering : Massimo Falascone (Mumacs Studio, Milano)
Cover art : Leonardo Falascone
2 Moving Train 6:20
3 Rubber Head 10:32
4 Homorchestra 7:17
5 Luna Trip 8:54
6 Maquillage 7:28
7 Left Alone / Sirene 10:47
8 Non Impossibile 8:13
Massimo Falascone : saxophones, crackle box, objects, electronics
Giancarlo Nino Locatelli : clarinets, objects
Alessandra Novaga : guitar
Alberto Tacchini : piano, synthesizer, electronics
Silvia Bolognesi : double bass
Cristiano Calcagnile : drums, percussion, glockenspiel
Filippo Monico : percussion, strange objects, soap bubbles
All compositions by Massimo Falascone except “Left Alone” by Mal Waldron
Recorded at Teatro Sant’Andrea, Pisa (IT) on April 15th and 16th 2018 by Griffin Rodriguez
Editing, mixing and mastering : Massimo Falascone (Mumacs Studio, Milano)
Cover art : Leonardo Falascone
"Uno strepitoso settetto guidato da Massimo Falascone, con Silvia Bolognesi, Cristiano Calcagnile, Alessandra Novaga, Filippo Monico, Alberto Tacchini e Giancarlo Nino Locatelli, esegue le musiche composte da Massimo Falascone e ispirate al cinema di George Méliès. Un caleidoscopio di sonorità tra jazz, improvvisazione e teatralità."
(Claudio Chianura)
"Nel cinema muto la musica funzionava come collante e amplificazione emotiva delle immagini. E non di rado, anche a MetJazz, si sono visti spettacoli di cinema muto e jazz. Il sassofonista e compositore Massimo Falascone con il suo progetto Méliès fa invece il contrario: propone un concerto senza le immagini, ma inventa tutto un armamentario musicale e scenico che le evoca, in un dialogo con lo spettatore per far nascere nella sua testa un nuovo universo di immagini. In fondo l’illusionismo era proprio il campo creativo di Georges Méliès, un mago che si è dedicato al cinema, fondandone il filone fantastico e fantascientifico. Non stupisce quindi che nella musica originale del settetto di Falascone ci siano omaggi a Daevid Allen dei Gong, a Ornette Coleman e, inevitabilmente, a Sun Ra: nel segno della metamorfosi, del gioco, dell’apparire e scomparire di idee, temi, segni sonori e grafici, uditivi e visivi. In tutto sono otto brani, ciascuno ispirato a un diverso cortometraggio del padre del fantastico. Il teatro e l’improvvisazione sono parte integrante della tradizione jazz, da King Oliver che mimava con la cornetta il pianto di un bambino nero e rompiscatole alla galassia di oggetti spiazzanti dell’Art Ensemble of Chicago. In più Falascone ci aggiunge un gusto tutto suo dell’ironia stralunata e surreale, della passione autentica per il cinema, della grande esperienza nell’improvvisazione collettiva su diversi piani stilistici.
Per questo Méliès rappresenta una diversa esperienza del 'raccontare storie' così connaturata al jazz."
(Stefano Zenni, per MetJazz 2019)
(Claudio Chianura)
"Nel cinema muto la musica funzionava come collante e amplificazione emotiva delle immagini. E non di rado, anche a MetJazz, si sono visti spettacoli di cinema muto e jazz. Il sassofonista e compositore Massimo Falascone con il suo progetto Méliès fa invece il contrario: propone un concerto senza le immagini, ma inventa tutto un armamentario musicale e scenico che le evoca, in un dialogo con lo spettatore per far nascere nella sua testa un nuovo universo di immagini. In fondo l’illusionismo era proprio il campo creativo di Georges Méliès, un mago che si è dedicato al cinema, fondandone il filone fantastico e fantascientifico. Non stupisce quindi che nella musica originale del settetto di Falascone ci siano omaggi a Daevid Allen dei Gong, a Ornette Coleman e, inevitabilmente, a Sun Ra: nel segno della metamorfosi, del gioco, dell’apparire e scomparire di idee, temi, segni sonori e grafici, uditivi e visivi. In tutto sono otto brani, ciascuno ispirato a un diverso cortometraggio del padre del fantastico. Il teatro e l’improvvisazione sono parte integrante della tradizione jazz, da King Oliver che mimava con la cornetta il pianto di un bambino nero e rompiscatole alla galassia di oggetti spiazzanti dell’Art Ensemble of Chicago. In più Falascone ci aggiunge un gusto tutto suo dell’ironia stralunata e surreale, della passione autentica per il cinema, della grande esperienza nell’improvvisazione collettiva su diversi piani stilistici.
Per questo Méliès rappresenta una diversa esperienza del 'raccontare storie' così connaturata al jazz."
(Stefano Zenni, per MetJazz 2019)